Palazzo Vecchio del Comune e la sua torre

Le riunioni del Comune e i Parlamenti cittadini nel periodo più antico (sec. XII) si tenevano in Cattedrale. Nel secolo seguente Il Comune prese in affitto dal Capitolo della Cattedrale un edificio posto davanti alla chiesa, e infine, dall’inizio del Trecento, la torre con case della famiglia Cepolla che sorgevano sul lato ovest della piazza. Il complesso, acquistato definitivamente alla metà del secolo, fu radicalmente trasformato in un edificio monumentale con ampia loggia al pianterreno (aperta nel 1421) dove si tenevano le riunioni del Consiglio e si amministrava la giustizia, e un piano superiore, con l’ abitazione del podestà e gli uffici comunali, aperto da eleganti trifore e coronato dalla merlatura ghibellina, piano cui si accede con la doppia scalinata esterna sul lato verso il Battistero (costruita nel 1389). Nel Cinquecento fu sistemato al piano superiore il grande salone, più agevole rispetto alla loggia per le riunioni del Consiglio, che qui si svolsero fino al primo Ottocento, mentre i diversi uffici e altre abitazioni trovavano posto in nuove strutture addossate intorno e sopra il Battistero. La costituzione dopo il 1815 della Provincia di Albenga portava all’utilizzo del palazzo anche come Prefettura. Il Comune decise quindi di spostare la propria sede in un edificio affacciato su piazza San Michele, dove si trova ancor oggi. Un primo progetto di restauro del Palazzo Vecchio del Comune fu quello di Alfredo D’Andrade nei primi anni del ‘900, finchè l’unione del territorio di Albenga a quello di Savona nella Provincia di Savona (1927) lasciò il vasto immobile senza destinazione; si giunse quindi nel secondo dopoguerra al definitivo restauro e alla sua sistemazione quale sede del Civico Museo Ingauno: a pianterreno della torre la sala dei Consoli conserva importanti testimonianze epigrafiche sia del municipium di Albingaunum, sia altomedievali; nella loggia la parete di fondo reca l’affresco con la Crocifissione di Giovanni Canavesio, monito di giustizia e rettitudine per i reggitori cittadini; vi hanno trovato posto un bel puteale romano in marmo, un sarcofago e altri pezzi tardo antichi e le misure di capacità e lunghezza ufficiali del Comune.

La torre, già dei Cepolla, poi Comunale, si considera una delle più recenti della città, per la base in grosse pietre assai bassa, cui sovrasta il paramento in mattoni; l’ultimo piano in cui aprono quattro grandi monofore, ospita la grande campana del comune, “il Campanone”, che chiamava a raccolta gli uomini del vasto territorio e suona ancor oggi il mattino del consiglio comunale e nelle grandi ricorrenze; nella facciata verso piazza San Michele sono state aperte nei secoli XIV-XV le bifore ed è stato sistemato l’orologio, che fin dal medioevo scandisce le ore della vita cittadina.