La porta Molino e le mura medievali

All’estremità della via delle Medaglie d’Oro si apre nelle mura la porta Molino, di aspetto ottocentesco, ingresso in città da nord del percorso della romana via Iulia Augusta. Il nome proviene dal mulino costruito nel sec. XII a ridosso delle mura e presto conglobato nella cinta muraria per ragioni di approvvigionamento anche in caso di calamità. L’edificio, ancora esistente a lato della porta verso mare, oggi con aspetto ottocentesco, apparteneva forse inizialmente all’Ospedale che si trovava fuori le mura come ospizio per pellegrini; divenuto poi comunale, apparteneva nel Trecento e nel Quattrocento alla potente famiglia Cepolla, che aveva case e torri accanto alla porta. Passa nel XVI secolo ai Costa e da questi ai Del Carretto, che lo alienano nell’Ottocento. Il mulino era alimentato da un canale, il beudum che correva lungo le mura nord per giungere a sfociare al mare e che tuttora esiste sotto via Genova e via dei Mille, come le mura di questo lato, conglobate in un unico edificio.

Uno dei tratti delle mura ancora esistenti è invece visibile a monte della porta Molino, oltrepassato un tratto voltato; qui le mura, in ciottoli di fiume, sono conservate fino all’altezza della cornice merlata, dietro la quale correva il “cammino di ronda” che permetteva agli armati di spostarsi da un tratto all’altro e di difendersi con la protezione dei merli. Altri tratti delle mura sono ancora esistenti sia soprattutto nel lato ovest della città, dove il cammino di ronda esiste ancora, sia nel lato sud, verso il fiume, spesso conglobato nelle abitazioni costruite sulle mura. La strada che correva dietro le mura, e che ricalca l’intervallum della città romana, esiste ancora, in particolare nel lato verso il fiume, dove conserva l’antico nome di barbacana.