La sede del Comune di Albenga è un insieme di vari edifici che nel corso degli anni sono stati acquistati dal Comune sino ad ottenere l’attuale insieme che copre un intero isolato della città antica delimitato da Piazza san Michele, via Cavour, via Medaglie d’Oro e Via Berbardo Ricci.
Il palazzo prospicente piazza san Michele denominato Palazzo Comunale o Municipio è il risultato dell’accorpamento e in parte della demolizione di alcune case medievali. Di questi edifici restano visibili la torre all’angolo al lato della facciata principale e il prospetto su via Bernardo Ricci. Queste case sono state acquistate dal Comune nel 1586, per collocarvi le prigioni cittadine. Nel corso del XVII secolo è stato accorpato al nucleo principale un altro edificio, contiguo al primo, sul lato di via Cavour e che occupava parte della piazza e che successivamente è stato demolito. I’aspetto attuale del municipio si deve alla radicale opera di ristrutturazione cominciata nel 1831 e terminate nel 1838 col trasferimento degli uffici comunali, spostati dall’antica sede del Palazzo Vecchio divenuto sede degli uffici dell’Intendenza. In questa fase di lavori era prevista anche la demolizione della torre che però non è stata attuata. Al suo interno degna di nota è la Sala dei Busti, già Sala del Consiglio Comunale interamente decorata nel corso del XIX secolo in cui sono conservati tre busti realizzati nel 1841 dallo scultore Santo Varni. Gli affreschi del soffito realizzatti nel 1892 sono del pittore savonese Domenico Buscaglia.
Gli altri due palazzo che fanno parte del complesso municipale sono Palazzo D’Aste e Palazzo Rolandi Ricci entrambi con accesso da via Cavour. Palazzo D’Aste il cui portale è sormontato dallo stemma della nobile famiglia albenganese assume l’attuale aspetto nel XVII secolo dopo l’accorpamento di alcune case medievali già di proprietà dei D’Aste dal XV secolo. Nel primo Settecento viene rimaneggiata la facciata e il piano nobile con la realizzazione del grande salone, ora Sala del Consiglio Comunale mentre è del 1791 la decorazione dell’attigua Sala degli Stucchi. Il palazzo è stato abitato dalla famiglia sino alla morte dell’ultimo discendente maschio nel 1893, Enrico D’Aste, che fu sindaco della città per trentacinque anni, volle donare l’intero suo patrimonio all’Istituto Domenico Trincheri. Il commune acquisto dal Pio istituto nel 1896 il palazzo e vi trasferì parte degli uffici nel 1939.
Il Palazzo Rolandi Ricci, come la maggior parte dei palazzi seicenteschi di Albenga, è il risultato dell’accorpamento di una serie di edifici medievali, di cui sono ben visibili due torri, poste agli angoli della facciata sul lato di via Medaglie d’Oro. Il palazzo nel XVI secolo era di proprietà della famiglia Della Lengueglia, per matrimonio passa nel XVII secolo ad un ramo della famiglia D’Aste che lo cede alla famiglia Rolandi, poi Rolandi Ricci nel 1749. Nel palazzo, al tempo della Campagna d’Italia, è stato ospitato il Generale Massena e Napoleone. L’edificio è rimasto residenza dei Rolandi Ricci sino al 1964 anno in cui è stato venduto al Comune. Sulla sua facciata è posta una lapide commemomorativa in ricordo del senatore Gerolamo Rolandi, eroe delle guerre d’indipendenza e della Guerra di Crimea. Nell’atrio alla base dello scalone è posta una lapiede della seconda metà del Seicento che testimonia il passaggio di proprietà tra i Della Lengueglie e I D’Aste.