Oggi il fiume Centa scorre a sud del centro storico di Albenga ma non è sempre stato così: esso, infatti, in origine si trovava dalla parte opposta della città e solo nel XIII secolo per cause antropiche e naturali il fiume deviò il suo corso; i suoi apporti alluvionali hanno fatto avanzare di circa un chilometro e mezzo la linea di costa.

Gli edifici antichi che ora vediamo nell'alveo del fiume si trovavano quindi nell'immediata periferia dell’abitato, in un'area nodale per le vie di comunicazione terrestri e marine. La zona venne scelta nei secoli come luogo per costruire importanti edifici pubblici: in epoca romana le terme (I-IV secolo d. C.), in età tardoantica (V secolo) un primo polo religioso e nel Medioevo (XIII secolo) la chiesa di San Clemente sede dei Cavalieri di Malta. I resti oggi visibili si riferiscono in gran parte a quest’ultimo edificio che subì vari rifacimenti fino al suo abbandono nel XVII secolo.

Il Centa ha segnato la storia più recente dell’area archeologica: grazie all’allargamento dei suoi argini nel 1910 tornarono alla luce le prime strutture, poi indagate in stensione nel 2000 in occasione di nuovi lavori di ampliamento del bacino. Al tempo stesso è un fiume che ne sta determinando la distruzione a causa delle numerose alluvioni. Per questo negli ultimi anni si sono attuate numerose indagini archeologiche.