San Martino di Tours, nato nel 316 in Pannonia – l’attuale Ungheria – era figlio di un ufficiale romano. Il suo nome, Martinus, significa “piccolo Marte”, il dio della guerra.
Costretto dal padre ad arruolarsi, diventò soldato. Ed è proprio in quegli anni che avvenne l’episodio più famoso: ad Amiens, durante una ronda, divise il suo mantello con un povero infreddolito. Poco dopo ricevette il battesimo e scelse di lasciare la vita militare.
Decise allora di dedicarsi a un’esistenza ascetica, fatta di preghiera e povertà. Nel 359 trovò rifugio proprio qui, sull’isola Gallinaria, di fronte ad Albenga, dove visse come eremita nutrendosi di erbe e radici.
Da quel momento la sua vita fu segnata dall’evangelizzazione delle campagne e dalla fondazione di comunità monastiche, fino a diventare vescovo di Tours. Alla sua morte, l’11 novembre del 397, la sua fama era già diffusa in tutta Europa.
San Martino non è stato solo un santo, ma un esempio di umiltà e carità che ha lasciato un segno profondo anche nella storia di Albenga.
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